Il telefono fisso corre verso l'estinzione

MILANO – Rete fissa in caduta libera. Negli ultimi quattro anni, due milioni di italiani ha staccato la loro linea telefonica rimanendo connessi al mondo solo con i loro telefoni cellulari: d’altra parte l’evoluzione è piuttosto prevedibile considerando che in Italia ci sono più sim che abitandi. E così l’Osservatorio trimestrale dell’Agcom ha registratro negli ultimi dodici mesi una riduzione di 510mila linee: Telecom Italia ne ha perse 750mila mentre gli altri operatori ne hanno guadagnati 240mila. Insomma a pagare più di ogni altro è proprio l’ex monopolista che ha perso 2,9 milioni di accessi in quattro anni, mentre 950mila abbonati sono migrati verso altri operatori. In totale la quota di Telecom Italia nel mercato dell’accesso scende al 59,3%, Fastweb raggiunge il 10,8% con una crescita pari a +0,9 punti percentuali, Vodafone sale di 0,7 punti percentuali al 10,2%, mentre Wind mostra un lieve calo al 13,3 per cento.

In controtendenza, invece, le linee della rete telefonica fissa a banda larga: a fine giugno gli accessi broadband hanno superato i 14,6 milioni, aumentando di 440mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014 (+270mila da inizio anno). Le linee dsl sono diminuite di 210mila, per un totale di poco inferiore ai 13 milioni. Gli accessi broadband che utilizzano altre tecnologie sono aumentati di 660mila unità su base annua e di oltre 1,3 milioni sull’intero periodo considerato. Anche in questo mercato, la quota di Telecom Italia si è ridotta di 1,3 punti percentuali su base annua. Crescono, invece, le quote di Fastweb e di Vodafone (per complessivi +1,2 punti percentuali)